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Nelle terre a meridione di Cristo non c'è posto solo per la rassegnazione attaccata alla pelle come una lebbra: è capitato di alzare la testa e di mettere tutto a ferro e a fuoco. È il caso della Repubblica Napoletana del 1799, intreccio di intellettualità, aristocrazia illuminata e furore di popolo. Di quella indimenticata stagione viene tracciato un caustico profilo in questo romanzo storico, dove si mescolano dramma e ironia, sensualità e rigore documentale; dove si sovrappone la condotta reale del marchese Filippo Marini alla vicenda in parte inventata del suo attendente, Bartolomeo Apicella.